Le reazioni
“Una questione solo italiana, la piaga del precariato. Preoccupante che ancora una volta la Commissione Europea avvii una procedura d’infrazione contro l’Italia per abuso di contratti a termine, già si è verificato in passato e nulla è stato risolto”. È il commento del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana. “Gli insegnanti italiani che siano di ruolo o non di ruolo, svolgono allo stesso modo le loro funzioni, non possono esistere docenti di serie A e di serie B – afferma Castellana – Una prassi che crea discriminazioni e alimenta forti disparita’”.
In attesa di un riscontro che avvii un’inversione di rotta, la Gilda degli Insegnanti ha detto in una nota che si farà sempre portavoce dei principi di uguaglianza e giustizia che hanno come obiettivo ultimo la valorizzazione della professione.
La procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia sulle condizioni di lavoro degli insegnanti precari è una “mazzata” per il governo, secondo l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle (M5s), Valentina Palmisano.
“Gli insegnanti a tempo determinato non possono essere discriminati rispetto ai loro colleghi a tempo indeterminato, anche loro acquisiscono anzianità e hanno dunque diritto agli adeguamenti salariali”, si legge nella nota.
“Al Parlamento europeo abbiamo ricevuto numerose petizioni di questa categoria di lavoratori e le abbiamo difese chiedendo ripetutamente l’intervento della Commissione europea, adesso arriva questa decisione alla quale il governo italiano deve dare risposta entro due mesi”, ha aggiunto. “In Italia ci sono troppi precari anche nella pubblica amministrazione e troppo spesso le loro condizioni di lavoro sono sfavorevoli e discriminatorie. Perché il governo non punta con decisione sui concorsi straordinari come fece il governo Conte?”.
“Con Valditara abbiamo visto solo un grande caos e pasticcio sulle settanta mila assunzioni previste dal Piano di ripresa e resilienza nazionale (Pnrr): doveva esserci un concorso per la loro assunzione invece ne sono stati previsti tre, di cui solo uno è stato espletato ma così il ritardo sulle assunzioni aumenta in maniera clamorosa”, ha detto ancora Palmisano concludendo che “è arrivato il momento di intervenire, il governo Meloni non scappi ma affronti questa emergenza con un provvedimento di regolarizzazione di questi lavoratori”.