La psicologa Simona Ștefan, professoressa associata presso la Facoltà di psicologia e scienze dell'educazione dell'Università Babeș-Bolyai (UBB) di Cluj-Napoca, ha spiegato a Reporter Medical TV alcuni dei meccanismi psicologici che alimentano queste tensioni e ha offerto consigli concreti su come affrontare al meglio questo periodo emotivamente carico.
La polarizzazione è un fenomeno normale, ma amplificato dal contesto
"La polarizzazione è naturale nei contesti elettorali, soprattutto quando la posta in gioco è alta e le scelte si riducono a due opzioni fondamentali. È stato così anche con la Brexit o le recenti elezioni presidenziali in Romania", afferma Simona Ștefan.
La situazione peggiora, tuttavia, quando uno dei due schieramenti viene percepito come estremista – una percezione spesso alimentata dai media o persino dalla retorica dei candidati politici. "Quando qualcuno attacca i tuoi valori – democrazia, fede, tolleranza o tradizione – ti senti attaccato personalmente. E la risposta diventa inevitabilmente emotiva".
Scelte personali, conseguenze collettive
La psicologa richiama l'attenzione su un aspetto spesso trascurato: in tali contesti, non è in gioco solo il voto, ma la propria identità. "Quando un voto sembra minacciare ciò che consideri fondamentale per la tua vita, la reazione diventa viscerale. Non si tratta più solo di idee, ma di chi sei come persona", spiega.
Questa carica emotiva spiega perché scoppino litigi anche all'interno delle famiglie: "Ho visto coppie separarsi, fratelli che non si parlano più. È reale, e purtroppo non riguarda solo la Romania. Lo stesso è successo negli Stati Uniti e nel Regno Unito".
Lo spazio online: dove la voce diventa arma
Gran parte di questo conflitto si riversa nello spazio online, dove – afferma lo psicologo – la comunicazione aggressiva è alimentata da sottili meccanismi psicologici: "I post generano reazioni, i commenti ottengono like e il conflitto crea dipendenza. È un ciclo di convalida e confronto che può diventare compulsivo".
Il suo consiglio è di riflettere sull'intenzione dietro ogni post o commento. "Mi sto sfogando? Sto informando? Sto provocando? O sto solo cercando di ferire qualcuno? Se vogliamo armonia, dobbiamo evitare insulti e attacchi personali. Non convincerai nessuno dandogli della stupidità".
La difficile scelta tra avere ragione e mantenere una relazione
Nelle relazioni strette, il conflitto politico può trasformarsi in una scelta tra due bisogni umani fondamentali: l'espressione di sé e la connessione. "Dobbiamo chiederci: vale la pena sacrificare la relazione per un'opinione politica? Forse non si tratta di compromessi, ma di decidere cosa conta di più per te in quel momento", afferma Simona Ștefan.
Una soluzione: prendere le distanze temporaneamente o evitare argomenti tesi. "Accettare di non essere d'accordo" può essere una strategia salvavita per amicizie o famiglie che altrimenti potrebbero disgregarsi.
L'istruzione è uno scudo contro la radicalizzazione?
Secondo lo psicologo, l'istruzione gioca un ruolo significativo, ma non esclusivo. "Il modo in cui raccogli le informazioni, come argomenti le tue argomentazioni, come ti esprimi: tutto questo è influenzato dall'istruzione. Ma ci sono persone con diversi livelli di istruzione da entrambe le parti. Non si tratta solo di titoli di studio, ma della tua disponibilità ad ascoltare e pensare in modo critico".
I media e la loro responsabilità
Simona Ștefan sottolinea inoltre che i media dovrebbero assumersi la responsabilità di ridurre le tensioni: "Presentare la verità, fornire un contesto ed evitare un'eccessiva polarizzazione dovrebbero essere priorità. Purtroppo, i media spesso giocano su entrambi i fronti: fedeltà del pubblico contro responsabilità sociale".
La morale della favola?
Le tensioni durante i periodi elettorali non possono essere completamente evitate. Ma possiamo scegliere come reagire. Possiamo scegliere il prezzo che siamo disposti a pagare per avere "ragione". E forse, cosa più importante, possiamo scegliere di preservare le nostre relazioni essenziali, anche quando le nostre opinioni ci dividono.
«Tra la verità e la relazione, a volte vale la pena scegliere la seconda», conclude la psicologa Simona Ștefan.