Con il supporto di Ilaria Farrugia Pace, anch’essa ambasciatrice di Pulse Z, abbiamo esplorato queste idee, che dimostrano come l’innovazione possa nascere anche in classe.
Cindy Up: un test tascabile per rilevare le bevande addizionate di alcolici
Realizzato da The SpinLab
Una delle startup che ci ha colpito di più è stata Cindy Up , un progetto creato da un gruppo di ragazze portoghesi, che ha affrontato un problema purtroppo ancora molto attuale: il fenomeno della spillatura delle bevande, spesso a danno delle ragazze, in contesti come discoteche, club o feste.
“Abbiamo creato un prodotto in grado di rilevare se una bevanda è stata alterata in modo semplice: basta immergere la striscia nella bevanda e se si illumina significa che è stata alterata. Se rimane normale, è sicura”.
Le ragazze ci hanno spiegato che le droghe che il loro dispositivo è in grado di rilevare sono le più comuni, secondo la polizia scientifica: GHB, ketamina, ecstasy e DMA. Il tempo di reazione è molto veloce – pochi secondi – e la fluorescenza rende immediatamente visibile la presenza della sostanza.
Il prodotto, ci tengono a precisare, è ancora in fase di prototipo e Gen-E rappresenta per loro un’importante opportunità per raccogliere fondi per sviluppare una versione funzionale.
“Stiamo lavorando con il nostro professore di chimica, che ha fatto molte ricerche. Non possiamo ancora fornire una percentuale esatta, ma il test è molto sensibile: anche una sola particella della sostanza è sufficiente a far reagire la striscia. Non sarà preciso al 100%, ma è un modo efficace per determinare se una bevanda è stata manomessa”.
Anche l’aspetto pratico del prodotto è stato particolarmente interessante: le ragazze hanno progettato un contenitore discreto, compatto e portatile.
“Abbiamo pensato a ciò che tutti noi portiamo sempre con noi: chiavi, telefono o magari un rossetto. Così abbiamo creato un accessorio simile a un portachiavi, facile da infilare in tasca, anche per chi non porta borse”.