Velocità più basse, strade più sicure

Rallentare il traffico è stata una misura di sicurezza, ma anche parte di una strategia cittadina più ampia, incentrata sulla riappropriazione degli spazi pubblici, sulla promozione della mobilità verde e sul rendere la città più vivibile per tutti. I risultati? Meno incidenti, più spazi verdi e un crescente sostegno pubblico.

Solo due settimane dopo l'introduzione del limite di 30 km/h, gli incidenti stradali sono diminuiti del 21% e le collisioni con i pedoni sono diminuite del 27%. Un anno dopo, a Bologna non si era verificato nemmeno un decesso di pedone.

Ma al di là dei numeri, si stava verificando un cambiamento culturale. Sempre più automobilisti si stanno adeguando alle nuove regole e i residenti stanno iniziando a vedere le strade non solo come percorsi per le auto, ma come spazi condivisi per pedoni, ciclisti o persone con mobilità ridotta.

Riprogettazione urbana: per le persone, non per le auto

Il limite di velocità è solo una parte del più ampio piano di riqualificazione urbana di Bologna. Oltre a " Città 30 ", la città sta riprogettando le strade, introducendo zone a traffico limitato, aree pedonali e "strade scolastiche", dove il traffico è limitato intorno agli istituti scolastici.

L'attenzione è rivolta ai gruppi vulnerabili: bambini, anziani e persone con disabilità. L'obiettivo: creare una città più accessibile, inclusiva e incentrata sulle persone.

Altri investimenti chiave includono la rimozione delle barriere fisiche, l'ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e la costruzione di due nuove linee tranviarie per migliorare l'accesso ai quartieri meno serviti.

Rendere verde il grigio

Attraverso il programma “Bologna Verde”, la città sta portando spazi verdi negli angoli dimenticati, soprattutto nelle zone prive di parchi o strutture ricreative.

Alberi, parchi e orti comunitari non sono solo belli da vedere: combattono il cambiamento climatico, migliorano la qualità dell'aria e rendono i quartieri più sani e piacevoli.

I cittadini sono coinvolti direttamente. Attraverso i "District Labs", gli abitanti lavorano fianco a fianco con le autorità comunali per progettare insieme il proprio quartiere, trasformando i parcheggi in piazze e creando aree pedonali pilota che riflettano le esigenze e le idee locali.

Mobilità notturna e trasporto inclusivo

Bologna ha pensato anche alle esigenze di chi viaggia di notte. Una speciale linea di autobus notturni, chiamata Nottambula, collega la periferia con il centro città dopo il tramonto.

Gli autobus sono dotati di personale qualificato pronto ad aiutare le donne che viaggiano da sole, gli anziani o le persone con disabilità, rendendo i viaggi notturni più sicuri e inclusivi.

L'approccio inclusivo della città va oltre le infrastrutture: riguarda comfort, sicurezza e parità di accesso ai servizi per tutti.

Resistenza e risposta

Non tutti erano entusiasti. Mentre le famiglie e i sostenitori della sicurezza stradale accoglievano con favore i cambiamenti, alcuni nel settore dei trasporti, in particolare tassisti e corrieri, si opposero, citando percorsi più lunghi e perdite economiche.

Le associazioni dei tassisti hanno persino tentato di contestare la norma in tribunale, ma il TAR ha confermato la decisione di Bologna. Quella sentenza ha consolidato il ruolo di Bologna come leader nella trasformazione urbana.

Per allentare le tensioni, la città ha lanciato una rete di "Ambasciatori Città 30": volontari locali che interagiscono con i residenti, spiegano gli obiettivi del progetto e affrontano le preoccupazioni. Questo approccio umano ha contribuito a creare fiducia e sostegno nella comunità.

Un modello per l'Europa

Grazie alla sua visione innovativa e alla sua efficace esecuzione, Bologna ha vinto il Premio Settimana Europea della Mobilità 2024 e ora guida una task force europea sulle zone a bassa velocità. La sua missione? Aiutare altre città a replicare il successo, condividendo non solo consulenza legale o tecnica, ma anche strategie culturali e di comunicazione.

Bologna dimostra che il vero cambiamento non riguarda solo strade e regolamenti, ma anche istruzione, dialogo e partecipazione dei cittadini.

Una nuova normalità: città costruite per le persone

L'esperienza di Bologna dimostra che anche un cambiamento radicale può funzionare se attuato in modo trasparente, con il coinvolgimento della comunità e un'attenzione al benessere condiviso.

A un anno dall'avvio di " Città 30 ", la città non ha solo reso le sue strade più sicure, ma ha anche reinventato lo spazio pubblico, sostituendo il caos e il cemento con una visione del futuro più verde, più equa e più umana.

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